domenica 14 giugno 2020

Sintesi finale

Questo blog è stato un vero e proprio viaggio, un percorso per esplorare il mondo dei grafi e tutto ciò che li riguarda. Il concetto di grafo esisteva già nell’antichità ma venne definito formalmente solo nel 1736 quando Eulero risolse il problema dei sette ponti di Konigsberg. Questi oggetti matematici sono strumenti alquanto versatili per comunicare e semplificare dei problemi, non si limitano dunque ad ambiti scientifici come l’informatica o, più in generale, la  matematica, anzi è possibile ritrovarli anche in campo umanistico: nella letteratura con Georges Perec e Leopardi, nella filosofia grazie ai pensieri di Platone, Pierre Lévy e Peirce e nella poesia. Addirittura in ambito artistico, emergono nella pittura di Kandinskij dei tratti che ricordano gli elementi geometrici da cui è composto un grafo.
Le idee che stanno alla base, da cui sono accomunati tutti questi argomenti così diversi tra loro, e per mezzo delle quali sono stati sviluppati tutti gli articoli, sono quelle di connessione e rappresentazione grafica. Uno dei punti più importanti è sicuramente il concetto di rete, a questo proposito è essenziale esplorare il mondo del Web, in ambito tecnologico, considerandone gli aspetti negativi e la buona condotta che un utente dovrebbe tenere navigando in rete.
Un grafo però, non è un semplice insieme di linee e punti, un grafo può unire concetti, questa visione porta allo sviluppo delle mappe concettuali;  può unire luoghi, e da questo deriva il funzionamento di strumenti come google maps, ma può soprattutto unire persone: qui entra in gioco il concetto di relazione e interazione tra individui. A tal proposito è interessante approfondire la teoria dei sei gradi di separazione, teoria che sta alla base della serie tv da me ideata.
E’ estremamente utile servirsi di grafi per riportare o analizzare numeri e dati, nello specifico è stato importante usarli come mezzi per comunicare nozioni di attualità, specialmente in merito al Covid-19.
Un altro concetto chiave è il ruolo che ricoprono i grafi come strumento per modellizzare la realtà e questo fu sperimentato ad esempio dal club di Roma.
Per concludere, tutti gli snodi più importanti a proposito della trattazione di questo argomento sono riassunti in una schematica mappa concettuale che ne evidenzia i concetti principali.

domenica 7 giugno 2020

Mappa concettuale - STEP #23



Questa mappa concettuale è una sintesi dei principali concetti che ruotano attorno al termine "grafo". Le parole in verde sono quelle più rilevanti, mentre quelle in rosa sono concettualmente secondarie. Per poter leggere in modo chiaro la mappa, occorre prestare molta attenzione alle relazioni associative tra i termini.

mercoledì 3 giugno 2020

Una ricerca connessa - STEP #22

- Prima puntata -

Elisabeth è una ragazza di 18 anni, vive in un piccolo paesino nel sud del Regno Unito e frequenta il liceo. Purtroppo Elisabeth non ha mai conosciuto i suoi genitori: la madre l'ha abbandonata alla nascita e la ragazza è cresciuta in una famiglia che l'ha adottata a soli due anni. I genitori adottivi, Kate e James, sono stupendi e non le hanno mai fatto mancare niente.
L'unico oggetto trovato nella culla con la neonata, al momento dell'abbandono, è stato una fotografia che ritraeva la bambina in braccio ad una donna. Elisabeth ha sempre immaginato che quella fosse sua madre, ma non è mai riuscita a rintracciarla perché non ha mai avuto altro se non quella immagine.
Un giorno, osservando quella, ormai vecchia, fotografia, Elisabeth nota che in un piccolo angolo a destra sembra rovinata, raschiando un po' viene alla luce una scritta che riporta una data e un nome: "Margaret Steogh". 
La ragazza, scoprendo questa traccia, vuole saperne di più. La curiosità prende il sopravvento e grazie ad approfondite ricerche su internet scopre che quella donna abita attualmente a New York. Non ha idea se sia effettivamente sua madre o meno: decide dunque di partire alla volta degli Stati Uniti per incontrare questa signora e scoprire la verità sulle sue origini e sulla sua famiglia.


- Seconda puntata -

Arrivata a New York, la prima sensazione di Elisabeth è quella di sentirsi piccola rispetto a quella città immensa. Decide di rintracciare subito Margaret di cui ha solo l'indirizzo in quanto non era riuscita a reperire alcun recapito telefonico. Giunta davanti alla sua abitazione si ritrova ad indugiare: cosa sarebbe successo di lì a poco? L'avrebbe riconosciuta? Ma soprattutto, si sarebbe ritrovata di fronte a sua madre? Ormai aveva fatto tanta strada e non poteva aspettare oltre. La porta si apre ed Elisabeth si ritrova a fissare una vecchietta dal viso dolce e i capelli bianchi: Margaret. Dopo le dovute spiegazioni e anche grazie alla fotografia che la ragazza ha portato con sé, Margaret la invita ad entrare e le spiega ciò che sa. Purtroppo lei non ha idea di chi sia sua madre, né tantomeno conosce il suo nome, però guardando bene Elisabeth, il suo volto le ricorda una donna che aveva conosciuto molto tempo fa e di cui sa solo il nome: Jane.
Vent'anni prima, Margaret lavorava in una compagnia di recitazione londinese e il giorno prima di uno spettacolo la loro protagonista aveva preso un brutto raffreddore e per questo non sarebbe stata in grado di esibirsi. Per questa ragione il loro direttore teatrale, Jordan, insieme a Jill, la scenografa, avevano iniziato a cercare disperatamente una sostituta. Alla fine riuscirono a trovare una ragazza, Jane: svolse il ruolo alla perfezione e nessuno si preoccupò di capire chi fosse o da dove venisse, erano tutti troppo preoccupati a non far fallire lo spettacolo. Quella fu l'unica volta in cui Margaret vide Jane.


- Terza puntata -

Elisabeth rimane delusa alla scoperta di non essere ancora venuta a capo della questione che la affligge dopo aver fatto tanta strada. Margaret, molto gentilmente, si propone di aiutarla nelle sue ricerche e per questo decide di ospitarla per qualche giorno. Il piano in questo momento è quello di rintracciare Jordan e Jill, coloro che avevano assunto Jane. Elisabeth, in compagnia della sua nuova amica, riesce a mettersi in contatto con Jill, che scopre abitare in Sudafrica al momento. Purtroppo però, questo contatto si rivela inutile: la donna non si ricorda dell'incontro con Jane.
Jordan invece, trasferitosi in Australia qualche anno prima, ha informazioni utili. L'incontro con Jane era stato un vero e proprio colpo di fortuna! La sera prima dello spettacolo si era ritrovato in un pub a bere qualcosa con un gruppo di amici, Jane si era unita a loro perchè era una stretta amica di Derek, uno della compagnia. Jordan ci fece amicizia e scoprì che lei era un'attrice, decise dunque di inserirla nello spettacolo del giorno dopo, siccome si trovavano in una situazione disperata. Ormai Elisabeth si sente nel bel mezzo di una caccia al tesoro o meglio, le sembra di dover costruire un puzzle, pezzo dopo pezzo.
Piena di speranze dopo le nuove scoperte fatte, si vuole mettere subito in contatto con Derek, grazie al numero di telefono che le ha dato Jordan poco prima. Purtroppo Derek vive in Cina e per questa ragione la ragazza è costretta ad attendere alcune ore prima di poter chiamare a causa del fuso orario. Derek si mostra gentile e disponibile, purtroppo anni prima ha litigato con Jane, per questo motivo non ha il suo contatto diretto, però ha mantenuto buoni rapporti con il fratello, David. 
Elisabeth si sente vicina al suo obiettivo e le sembra che manchino solo gli ultimi tasselli del puzzle. David abita in Brasile, è molto felice di conoscere la ragazza e non esita a rivelarle che Jane si trova in Canada. Ora Elisabeth può andare a conoscere la sua vera madre, dopo tanti anni. Grazie a tante persone diverse, in qualche modo collegate tra loro, è riuscita a raggiungere il suo obiettivo e a trovare ciò che stava cercando tessendo una rete di interazioni in ogni angolo del pianeta.





La teoria dei sei gradi di separazione e la diffusione del Covid-19

Secondo l'ipotesi dei sei gradi di separazione, ognuno può essere legato ad un altro attraverso una catena di conoscenze che passa attraverso cinque individui. Questa è la prima teoria del "mondo piccolo" e oggi più che mai sono molti i segnali del fatto che siamo un'unica grande società. Uno di questi segnali è il veloce dilagare delle epidemie, argomento alquanto attuale in questo periodo storico. Infatti, sin dalle prime notizie del focolaio del Coronavirus di Wuhan, l'allerta è presto diventata elevata in tutto il mondo. La libera e velocissima circolazione degli individui e delle notizie non è più evento eccezionale e difficoltoso e le conseguenze che ne derivano non sono di certo imprevedibili. La rapida ed inesorabile diffusione del virus, potenzialmente arrivato in tutto il mondo con sei strette di mano, e anche delle notizie (fake news) dimostra ancora una volta come i confini dei Paesi siano ormai una costruzione mentale e ciò giustifica l'interdipendenza e l'interconnessione delle relazioni tra cittadini della stessa nazione e non. Anche se i legami sono invisibili, siamo tutti uniti e connessi: siamo tutti più vicini e liberi, così come lo sono anche le informazioni.