domenica 31 maggio 2020

La Netiquette - STEP #21

Il Web ha dato ad ognuno di noi la possibilità di comunicare in modo pressoché illimitato: questa connessione virtuale ci permette di relazionarci, grazie ai mezzi informatici, con altre persone, conosciute o meno.
Simultaneamente allo sviluppo tecnologico, e dunque della possibilità crescente di interazione, si è affermata la necessità di regolarizzare questo spazio virtuale di scambio di informazioni. E' chiaro che il comportamento degli utenti in rete debba essere dettato dal buon senso: mai come oggi appare importante interrogarsi intorno al senso del nostro agire comunicativo.
Non è solo importante ciò che trasmettiamo, ma anche il modo in cui lo facciamo e dunque la nostra condotta nel Web. A questo proposito è significativo notare che la comunicazione in rete, fin dalle sue origini, ha sentito il bisogno di creare alcuni principi di buon comportamento definiti "netiquette", neologismo nato dalla fusione della parola inglese network con il termine francese étiquette.
Quella approvata dalla Registration Authority è un insieme di regole e norme in larga parte orientata alla buona educazione e al buon senso in rete, in alcune affermazioni si intravede il tentativo di definire un'etica della comunicazione ispirandosi a valori comuni che dovrebbero essere osservati da tutti: riflettere prima di una qualsiasi azione, rispettare la privacy altrui, cercare di essere chiari e precisi nella comunicazione.
Tuttavia è risaputo che questi presupposti vengano completamente disattesi nella pratica in moltissime situazioni, e il fenomeno dei media ha amplificato questa situazione.
L'origine degli studi dell'etica della comunicazione è legata al nome di Karl Otto Apel: il filosofo tedesco fonda la sua ricerca sulla necessità di costruire un'etica razionale universale e sul concetto chiave che ogni argomentazione implichi un insieme minimo di regole.

I princìpi espressi dalla netiquette e le regole di Apel sono importanti e potrebbero, se rispettati, garantire una buona qualità della comunicazione in rete. Scontano tuttavia il limite di essere poco conosciuti e di rappresentare una visione ritenuta probabilmente troppo formale.


Le norme di comportamento sul Web sono essenziali e dovrebbero basarsi sul rispetto delle libertà personali, sull'idea di responsabilità, sull'importanza dell'aspetto informativo e sul valore dell'ascolto.




                                                                                                                                                                                                           Karl-Otto Apel



Fonte:
https://it.wikipedia.org/wiki/Netiquette

Mappe Concettuali

Una mappa concettuale è un metodo semplice e schematico per poter trattare gli argomenti più disparati, può inoltre essere intesa come un vero e proprio grafo i cui nodi sono i concetti e gli archi le relazioni associative tra di essi.
Inizialmente occorre individuare due concetti importanti da cui partire, due idee inerenti all'argomento che vogliamo trattare; in un secondo momento aggiungiamo gli altri nodi con i relativi nessi. Da questa prima stesura verrà fuori una struttura gerarchica ad albero e per questo motivo è necessario trovare nuove relazioni al fine di ottenere una vera e propria rete. Una mappa concettuale deve essere essenziale e chiara da leggere: non possiamo infatti mettere troppi nodi o archi in quanto diventerebbe troppo complessa e articolata. Per questa ragione è consigliabile mantenere un numero di 7 concetti base (ovvero nodi) circa.
Il vero nucleo di un grafo non sono tanto i concetti ma piuttosto le relazioni tra di essi, ovvero la reale chiave di lettura della mappa: possiamo differenziare graficamente i nessi tra di loro facendoli risultare più o meno rilevanti. Grazie a questo metodo il lettore avrà sicuramente una comprensione più chiara, semplice ed efficace.

venerdì 29 maggio 2020

Connessione di idee in Leopardi - STEP #20

Giacomo Leopardi (1798 - 1837) nello Zibaldone, sua celebre opera, mette in evidenza l'importanza delle connessioni tra le idee: è essenziale avere un sistema, uno schema, per poter discorrere in modo adeguato. Le connessioni, e dunque le relazioni associative tra i concetti e le idee, si pongono come mezzi per rendere un discorso chiaro e ordinato, obiettivo perseguito dai filosofi.

"Mancare assolutamente di sistema (qualunque esso sia), è lo stesso che mancare di un ordine di una connessione d'idee, e quindi senza sistema, non vi può esser discorso sopra veruna cosa. Perciò quelli appunto che non discorrono, quelli mancano di sistema, o non ne hanno alcuno preciso. Ma il sistema, cioè la connessione e dipendenza delle idee, de' pensieri, delle riflessioni, delle opinioni, è il distintivo certo, e nel tempo stesso indispensabile del filosofo."
(17. Aprile 1821.)



Riferimenti: https://www.liberliber.it/online/autori/autori-l/giacomo-leopardi/pensieri-di-varia-filosofia-e-bella-letteratura/

giovedì 28 maggio 2020

La teoria dei sei gradi di separazione - STEP #19

Un mondo interamente connesso è da sempre spunto per pensieri utopici: l'idea che ognuno di noi sia in qualche modo collegabile a qualunque altro individuo è, al tempo stesso, affascinante e spaventosa. Questa concezione ci offre un nuovo punto di vista per osservare il mondo, ci dà una visione d'insieme e non possiamo fare a meno di pensare che in fondo il mondo non è così grande come pensiamo. A proposito di ciò, ci viene in aiuto la teoria dei sei gradi di separazione, secondo la quale ognuno può essere legato ad un altro attraverso una catena di conoscenze che passa tra cinque individui.
La prima formulazione della teoria non ha in realtà origine scientifica o statistica, ma si ritrova piuttosto in un racconto, intitolato "Catene", scritto nel 1929 dall'autore ungherese Frigyes Karinthy; questo concetto fu ripreso dal sociologo Duncan Watts nel libro "Six degrees: the science of a connected age". 
Questa ipotesi, che afferma che qualsiasi abitante della Terra è connesso con tutti gli altri da un massimo di sei relazioni personali, conclude dicendo che potremmo dunque arrivare a qualsiasi persona del pianeta tramite non più di cinque intermediari.
La teoria si basa sul fatto che il numero di persone conosciute cresce esponenzialmente quando cresce il numero di relazioni della catena: si basa dunque sui numeri.



mercoledì 27 maggio 2020

Pierre Lévy - STEP #18

Pierre Lévy (Tunisi, 1956) è un filosofo francese che studia l'impatto di internet sulla società, egli mette in evidenza come la rivoluzione della rete contribuisca all'utopia di un mondo più democratico, più trasparente, più informato e, in definitiva, più giusto.

"Un sistema di comunicazione modifica il nostro ambiente di "prossimità", le cose che prima apparivano lontane si avvicinano e rientrano all'interno del nostro spazio dell'esperienza.[...] Se si guarda come funziona il telefono, possiamo trovare un'altra tipologia d'esperienza: si crea una grande rete nella quale ci sono piccoli punti, piccoli nodi, e la particolarità di questa rete è che qualunque nodo può diventare immediatamente molto vicino a qualsiasi altro nodo. I nodi si riuniscono sempre due a due ed è uno spazio che funziona in questo modo, con una tipologia molto particolare degli spazi. [...] Internet crea un altro ulteriore spazio. La particolarità di questo mezzo è che integra tratti già appartenenti ad altri media.

Vorrei aggiungere un piccolo punto sul Web: in esso lo spazio culturale e letterario si è trasformato. Se prendiamo una biblioteca e guardiamo i collegamenti tra i diversi testi e i diversi libri, possiamo vedere che esistono: sono costituiti dalle bibliografie alla fine di ogni libro che rinviano ad altri libri. Esiste anche uno schedario della biblioteca, ma tutti questi collegamenti all'interno di una biblioteca sono dei legami virtuali, mentali. Il World Wide Web li rende reali. Partendo dal WWW qualsiasi documento fa parte di un immenso iper documento che si stende come un cuntinuum di testi. E' questo il grande ipertesto del WWW al quale ognuno può contribuire. Questo crea effettivamente non un concetto di spazio, ma uno spazio culturale, documentario o di messaggi radicalmente nuovo e,  a mio avviso, veramente interessante da sperimentare."
                                                                                                                                  Pierre Lévy

Così dichiarava il 27 luglio 1998 Pierre Lévy in un'intervista a "la Repubblica", auspicando l'avvento di una vera e propria cyberdemocrazia in grado di risolvere gran parte dei problemi sociali, antropologici e politici che affliggono, non solo il mondo globalizzato del Terzo Millennio, ma la stessa Umanità a partire dalla sua comparsa sul pianeta Terra. Tutto sarebbe dovuto avvenire grazie alla trasparenza e alla vorticosa circolazione delle informazioni in rete: la connessione è dunque essenziale.


Fonti:
https://www.repubblica.it/online/internet/mediamente/levy/levy.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Pierre_L%C3%A9vy

mercoledì 20 maggio 2020

Abbecedario - STEP #17

A - Arco
B - Bit
C - Connessione
D - Densità
E - Eulero
F - Figura
G - Geometria
I - Informatica
L - Linea
M - Mappa
N - Nodo
O - Orientamento
P - Ponte
Q - Quadrato
R - Relazione
S - Struttura
T - Teoria
U - Utopia
V - Vertice
Z - Zero

martedì 19 maggio 2020

Google Maps e la teoria dei grafi

Google Maps si basa su un algoritmo molto semplice ma incredibilmente efficace: l'algoritmo di Dijkstra. Esso prende il nome dal suo inventore, Edsger Dijkstra, uno dei fondatori pionieri dell'informatica moderna. 
Ecco come ebbe l'intuizione: era una mattina del 1956 e Dijkstra, che allora lavorava come programmatore al Centrum Wiskunde & Informatica (CWI) di Amsterdam, stava passeggiando con la sua fidanzata per fare un po' di shopping. Quando stanchi di camminare si sedettero a un tavolino di un caffè, lo scienziato olandese ebbe un'illuminazione: in soli 20 minuti, davanti a una tazza di caffè, progettò l'algoritmo che lo avrebbe fatto entrare nella storia dell'informatica.
Egli si servì di un grafo per descrivere la mappa della città: gli archi rappresentano le strade mentre i nodi sono gli incroci, ossia tutti i punti in cui è possibile scegliere quale strada prendere.
Grazie a questo modello, dato un punto di partenza e un punto di arrivo, all'interno del grafo stesso, l'algoritmo trova il "cammino minimo" che collega i due punti, ossia la sequenza di archi che minimizza il tempo stimato di percorrenza.



Fonte:



domenica 17 maggio 2020

Il club di Roma

Il club di Roma è un gruppo di scienziati, umanisti ed imprenditori accomunati dalla preoccupazione per la situazione mondiale e che, prendendo spunto dalle ricerche di Jay Forrester sulla dinamica dei sistemi, cerca di modellizzare il mondo intero nello sfruttamento delle risorse. Negli anni '70, sotto la direzione dell'italiano Aurelio Peccei sviluppano una serie di modelli che guardano al futuro e fanno proiezioni fino agli anni 2010/2020. Questi modelli prevedevano quasi la catastrofe mondiale, in realtà tutto questo non è accaduto e, dopo 30 anni, c'è stata la revisione di questi modelli ma l'importanza del lavoro del club di Roma è stata quella di porre sulla carta la necessità di costruire dei modelli non soltanto delle economie del mondo ma anche delle risorse.
Il modello denominato World 2 era il seguente:


venerdì 15 maggio 2020

Leonhard Euler - STEP #16




Leonhard Euler, conosciuto dalle nostre parti con il semplice cognome italianizzato Eulero, nacque a Basilea in Svizzera il 15Aprile del 1707. Il padre era un pastore protestante ed era amico di Johann Bernoulli, già all'epoca uno dei più famosi matematici di tutta Europa, e che avrebbe avuto una notevole influenza sulla formazione scientifica di Eulero. Egli infatti, seguì lezioni di matematica da Bernoulli, che era rimasto molto colpito dalle grandi capacità del suo allievo. Eulero pose le basi per la teoria dei grafi, ovvero la disciplina che si occupa del loro studio, ed è pertanto una figura emblematica nella storia e nello sviluppo di questi ultimi. Il primo testo che prende in considerazione i grafi come entità matematiche è proprio una pubblicazione di Eulero sui "Sette ponti di Konigsberg". Nel 1736 il matematico risolse il problema dei ponti di Konigsberg  mediante un grafo: si dimostrò essere un mezzo tramite cui trattare i problemi in maniera più schematica e di conseguenza più semplice. 


Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Eulero#Teoria_dei_grafi_e_topologia
https://www.matematicamente.it/storia/Lenzi-Ponti_Eulero.pdf



I ponti di Konigsberg


La teoria dei grafi, l'impalcatura matematica dietro la scienza delle reti, affonda le proprie radici nel lontano 1735 a Konigsberg, capitale della Prussia orientale, una fiorente città mercantile del suo tempo con una particolare geometria. Il commercio sostenuto dalla sua flotta permise ai funzionari della città di costruire sette ponti attraverso il fiume Pregel che circondava la città. Cinque di questi collegavano alla terraferma l'elegante isola di Kneiphof, intrappolata tra i due rami del Pregel. Questa peculiare disposizione ha dato vita a un quiz contemporaneo: si può attraversare tutti e sette i ponti senza passare due volte sullo stesso? Nonostante molti tentativi, nessuno riuscì a trovare un simile percorso. Il problema rimase irrisolto fino al 1735, quando Leonhard Euler, un matematico svizzero, offrì una rigorosa dimostrazione matematica della non esistenza di tale percorso.




Egli decise di schematizzare il problema rappresentandolo mediante un grafo: i nodi rappresentavano i lembi di terra mentre gli archi raffiguravano i ponti. Quindi Eulero fece una semplice osservazione: se c'è un percorso che attraversa tutti i ponti, ma mai lo stesso ponte due volte, vuol dire che i nodi con un numero dispari di collegamenti devono essere il punto iniziale o finale di questo percorso. Infatti, se si arriva a un nodo con un numero dispari di archi, è possibile che non si disponga di alcun collegamento ancora inutilizzato per poterlo lasciare. Il grafico di Konigsberg aveva quattro nodi con un numero dispari di collegamenti, quindi nessun percorso poteva soddisfare il problema.

Fu la prima volta in cui un grafo venne utilizzato per risolvere un problema matematico.


giovedì 14 maggio 2020

Il lato oscuro della rete - STEP #15

Le reti telematiche, nelle loro diverse configurazioni, sono lo strumento della nuova rivoluzione tecnologica che ha trasformato e trasformerà l'economia mondiale e la vita quotidiana. Internet è la rete per eccellenza, un sistema in cui lo spazio reale e virtuale si sovrappongono, si integrano e spesso si confondono, dando luogo ad un sistema di interazione e comunicazione complesso e articolato.
In questo mondo iper-connesso ognuno di noi è ormai uno dei nodi di un'immensa rete di individui tutti collegati tra loro: la rete, oggettivamente parlando, è eticamente neutra, non è né un bene né un male, è un mezzo a nostra disposizione, ed è l'uso buono o cattivo che ne fa l'uomo di libero arbitrio, che la può rendere strumento di civiltà o di regressione.
L'analisi della criticità di questo mezzo, nei limiti dello sviluppo, deriva dall'osservazione generale della "datificazione" delle nostre vite: le nostre abitudini, i nostri spostamenti, ciò che scriviamo sui social network. Al giorno d'oggi ogni nostra azione è potenzialmente rintracciabile e convertibile in dati: questo fenomeno viene definito da numerosi studiosi come "quantified self" (io quantificato).
Ecco svelato il paradosso tecnologico: da una parte l'inquietante consapevolezza di essere costantemente "quantificati" e "datificati", il progresso tecnologico infatti non deve entrare in conflitto con il rispetto della persona e la sicurezza dei dati personali; dall'altra l'enorme potenzialità della rete e la sua grandissima utilità, di cui ormai non possiamo più fare a meno.




Fonti:
http://www.marketrevolution.it/quantified-self-wearable-technology/
https://diagnostiche.campusnet.unito.it/att/RETI_TELEMATICHE2.pdf




giovedì 7 maggio 2020

Il piano di Milano per favorire l'uso della bici - STEP #14

A Milano, una delle città più inquinate dell'Europa occidentale nonché una delle più colpite dal coronavirus, la situazione è critica: con l'allentamento delle restrizioni si teme che saranno molto più numerosi i cittadini che inizieranno a spostarsi con mezzi privati, diffidando di quelli pubblici per paura del contagio, e questo causerebbe un ulteriore incremento dell'inquinamento rispetti ai livelli precedenti.  Per questa ragione, il comune ha da poco annunciato che intende realizzare, entro settembre, 23 chilometri di nuovi percorsi ciclabili e altri 12 entro la fine del 2020, in modo da favorire uno spostamento sostenibile e offrire un'alternativa ai mezzi pubblici.



Mappa attuale delle piste ciclabili a Milano


La mappa delle piste ciclabili attuali presenta una serie di linee sconnesse e poco collegate tra loro: i ciclisti sono spesso costretti a procedere a zigzag fra tratti riservati, strade e marciapiedi, particolare che disincentiva l'utilizzo della bicicletta da parte dei cittadini.

La metodologia con cui verranno realizzati i nuovi percorsi ciclabili è detta urbanistica tattica: è nata alcuni decenni fa da alcuni gruppi di attivisti con l'obiettivo di favorire una mobilità più sostenibile, ma in Italia è ancora una discreta novità.
L'intento è quello di creare una rete continua che incentivi i cittadini a spostarsi con questo mezzo alternativo in sicurezza. Il percorso, non a caso, ricalca quello della metropolitana.

Fonte:
https://www.ilpost.it/2020/04/29/milano-piste-ciclabili-coronavirus/

mercoledì 6 maggio 2020

Grafi informatici - STEP #13

Il concetto di grafo trova interessanti applicazioni nel campo dell'informatica: è infatti un oggetto discreto che permette di schematizzare una grande varietà di situazioni e di processi e ne consente l'analisi in termini quantitativi e algoritmici.

Nel campo dell'informatica, un esempio concreto in cui questo strumento si pone come mezzo per semplificare dei problemi, sono sicuramente i flow-chart, ovvero formalismi usati per rappresentare algoritmi e definibili mediante grafi (orientati). In questo caso i nodi sono blocchi di istruzioni (che si differenziano per la loro forma), mentre gli archi rappresentano i possibili flussi di esecuzione.
Un grafo informatico contiene:

  • un blocco iniziale
  • un blocco finale
  • un numero finito di blocchi di azione
  • un numero finito di blocchi di controllo
Per ogni flow-chart valgono le seguenti condizioni:
  1. Ciascun blocco di azione ha una freccia entrante ed una uscente.
  2. Ciascun blocco di controllo ha una freccia entrante e due uscenti.
  3. Ciascuna freccia entra in un blocco oppure si inserisce in un'altra freccia.
  4. Ciascun blocco è raggiungibile dal blocco iniziale.
  5. Il blocco finale è raggiungibile dal blocco iniziale.
Più in generale, possiamo supporre che ciascun nodo del grafo sia il supporto di un dato e che ciascun lato dello stesso grafo sia la rappresentazione di una relazione esistente tra i dati contenuti nei nodi che si trovano alle estremità del lato stesso. Da questo punto di vista, un grafo informatico può essere visto come la rappresentazione di una particolare struttura astratta di dati.


Fonte:
https://www.liceotosi.edu.it/inote/wp-content/uploads/sites/18/2018/06/01_Algoritmi_03_Rappresentazione-degli-algoritmi.pdf