domenica 14 giugno 2020

Sintesi finale

Questo blog è stato un vero e proprio viaggio, un percorso per esplorare il mondo dei grafi e tutto ciò che li riguarda. Il concetto di grafo esisteva già nell’antichità ma venne definito formalmente solo nel 1736 quando Eulero risolse il problema dei sette ponti di Konigsberg. Questi oggetti matematici sono strumenti alquanto versatili per comunicare e semplificare dei problemi, non si limitano dunque ad ambiti scientifici come l’informatica o, più in generale, la  matematica, anzi è possibile ritrovarli anche in campo umanistico: nella letteratura con Georges Perec e Leopardi, nella filosofia grazie ai pensieri di Platone, Pierre Lévy e Peirce e nella poesia. Addirittura in ambito artistico, emergono nella pittura di Kandinskij dei tratti che ricordano gli elementi geometrici da cui è composto un grafo.
Le idee che stanno alla base, da cui sono accomunati tutti questi argomenti così diversi tra loro, e per mezzo delle quali sono stati sviluppati tutti gli articoli, sono quelle di connessione e rappresentazione grafica. Uno dei punti più importanti è sicuramente il concetto di rete, a questo proposito è essenziale esplorare il mondo del Web, in ambito tecnologico, considerandone gli aspetti negativi e la buona condotta che un utente dovrebbe tenere navigando in rete.
Un grafo però, non è un semplice insieme di linee e punti, un grafo può unire concetti, questa visione porta allo sviluppo delle mappe concettuali;  può unire luoghi, e da questo deriva il funzionamento di strumenti come google maps, ma può soprattutto unire persone: qui entra in gioco il concetto di relazione e interazione tra individui. A tal proposito è interessante approfondire la teoria dei sei gradi di separazione, teoria che sta alla base della serie tv da me ideata.
E’ estremamente utile servirsi di grafi per riportare o analizzare numeri e dati, nello specifico è stato importante usarli come mezzi per comunicare nozioni di attualità, specialmente in merito al Covid-19.
Un altro concetto chiave è il ruolo che ricoprono i grafi come strumento per modellizzare la realtà e questo fu sperimentato ad esempio dal club di Roma.
Per concludere, tutti gli snodi più importanti a proposito della trattazione di questo argomento sono riassunti in una schematica mappa concettuale che ne evidenzia i concetti principali.

domenica 7 giugno 2020

Mappa concettuale - STEP #23



Questa mappa concettuale è una sintesi dei principali concetti che ruotano attorno al termine "grafo". Le parole in verde sono quelle più rilevanti, mentre quelle in rosa sono concettualmente secondarie. Per poter leggere in modo chiaro la mappa, occorre prestare molta attenzione alle relazioni associative tra i termini.

mercoledì 3 giugno 2020

Una ricerca connessa - STEP #22

- Prima puntata -

Elisabeth è una ragazza di 18 anni, vive in un piccolo paesino nel sud del Regno Unito e frequenta il liceo. Purtroppo Elisabeth non ha mai conosciuto i suoi genitori: la madre l'ha abbandonata alla nascita e la ragazza è cresciuta in una famiglia che l'ha adottata a soli due anni. I genitori adottivi, Kate e James, sono stupendi e non le hanno mai fatto mancare niente.
L'unico oggetto trovato nella culla con la neonata, al momento dell'abbandono, è stato una fotografia che ritraeva la bambina in braccio ad una donna. Elisabeth ha sempre immaginato che quella fosse sua madre, ma non è mai riuscita a rintracciarla perché non ha mai avuto altro se non quella immagine.
Un giorno, osservando quella, ormai vecchia, fotografia, Elisabeth nota che in un piccolo angolo a destra sembra rovinata, raschiando un po' viene alla luce una scritta che riporta una data e un nome: "Margaret Steogh". 
La ragazza, scoprendo questa traccia, vuole saperne di più. La curiosità prende il sopravvento e grazie ad approfondite ricerche su internet scopre che quella donna abita attualmente a New York. Non ha idea se sia effettivamente sua madre o meno: decide dunque di partire alla volta degli Stati Uniti per incontrare questa signora e scoprire la verità sulle sue origini e sulla sua famiglia.


- Seconda puntata -

Arrivata a New York, la prima sensazione di Elisabeth è quella di sentirsi piccola rispetto a quella città immensa. Decide di rintracciare subito Margaret di cui ha solo l'indirizzo in quanto non era riuscita a reperire alcun recapito telefonico. Giunta davanti alla sua abitazione si ritrova ad indugiare: cosa sarebbe successo di lì a poco? L'avrebbe riconosciuta? Ma soprattutto, si sarebbe ritrovata di fronte a sua madre? Ormai aveva fatto tanta strada e non poteva aspettare oltre. La porta si apre ed Elisabeth si ritrova a fissare una vecchietta dal viso dolce e i capelli bianchi: Margaret. Dopo le dovute spiegazioni e anche grazie alla fotografia che la ragazza ha portato con sé, Margaret la invita ad entrare e le spiega ciò che sa. Purtroppo lei non ha idea di chi sia sua madre, né tantomeno conosce il suo nome, però guardando bene Elisabeth, il suo volto le ricorda una donna che aveva conosciuto molto tempo fa e di cui sa solo il nome: Jane.
Vent'anni prima, Margaret lavorava in una compagnia di recitazione londinese e il giorno prima di uno spettacolo la loro protagonista aveva preso un brutto raffreddore e per questo non sarebbe stata in grado di esibirsi. Per questa ragione il loro direttore teatrale, Jordan, insieme a Jill, la scenografa, avevano iniziato a cercare disperatamente una sostituta. Alla fine riuscirono a trovare una ragazza, Jane: svolse il ruolo alla perfezione e nessuno si preoccupò di capire chi fosse o da dove venisse, erano tutti troppo preoccupati a non far fallire lo spettacolo. Quella fu l'unica volta in cui Margaret vide Jane.


- Terza puntata -

Elisabeth rimane delusa alla scoperta di non essere ancora venuta a capo della questione che la affligge dopo aver fatto tanta strada. Margaret, molto gentilmente, si propone di aiutarla nelle sue ricerche e per questo decide di ospitarla per qualche giorno. Il piano in questo momento è quello di rintracciare Jordan e Jill, coloro che avevano assunto Jane. Elisabeth, in compagnia della sua nuova amica, riesce a mettersi in contatto con Jill, che scopre abitare in Sudafrica al momento. Purtroppo però, questo contatto si rivela inutile: la donna non si ricorda dell'incontro con Jane.
Jordan invece, trasferitosi in Australia qualche anno prima, ha informazioni utili. L'incontro con Jane era stato un vero e proprio colpo di fortuna! La sera prima dello spettacolo si era ritrovato in un pub a bere qualcosa con un gruppo di amici, Jane si era unita a loro perchè era una stretta amica di Derek, uno della compagnia. Jordan ci fece amicizia e scoprì che lei era un'attrice, decise dunque di inserirla nello spettacolo del giorno dopo, siccome si trovavano in una situazione disperata. Ormai Elisabeth si sente nel bel mezzo di una caccia al tesoro o meglio, le sembra di dover costruire un puzzle, pezzo dopo pezzo.
Piena di speranze dopo le nuove scoperte fatte, si vuole mettere subito in contatto con Derek, grazie al numero di telefono che le ha dato Jordan poco prima. Purtroppo Derek vive in Cina e per questa ragione la ragazza è costretta ad attendere alcune ore prima di poter chiamare a causa del fuso orario. Derek si mostra gentile e disponibile, purtroppo anni prima ha litigato con Jane, per questo motivo non ha il suo contatto diretto, però ha mantenuto buoni rapporti con il fratello, David. 
Elisabeth si sente vicina al suo obiettivo e le sembra che manchino solo gli ultimi tasselli del puzzle. David abita in Brasile, è molto felice di conoscere la ragazza e non esita a rivelarle che Jane si trova in Canada. Ora Elisabeth può andare a conoscere la sua vera madre, dopo tanti anni. Grazie a tante persone diverse, in qualche modo collegate tra loro, è riuscita a raggiungere il suo obiettivo e a trovare ciò che stava cercando tessendo una rete di interazioni in ogni angolo del pianeta.





La teoria dei sei gradi di separazione e la diffusione del Covid-19

Secondo l'ipotesi dei sei gradi di separazione, ognuno può essere legato ad un altro attraverso una catena di conoscenze che passa attraverso cinque individui. Questa è la prima teoria del "mondo piccolo" e oggi più che mai sono molti i segnali del fatto che siamo un'unica grande società. Uno di questi segnali è il veloce dilagare delle epidemie, argomento alquanto attuale in questo periodo storico. Infatti, sin dalle prime notizie del focolaio del Coronavirus di Wuhan, l'allerta è presto diventata elevata in tutto il mondo. La libera e velocissima circolazione degli individui e delle notizie non è più evento eccezionale e difficoltoso e le conseguenze che ne derivano non sono di certo imprevedibili. La rapida ed inesorabile diffusione del virus, potenzialmente arrivato in tutto il mondo con sei strette di mano, e anche delle notizie (fake news) dimostra ancora una volta come i confini dei Paesi siano ormai una costruzione mentale e ciò giustifica l'interdipendenza e l'interconnessione delle relazioni tra cittadini della stessa nazione e non. Anche se i legami sono invisibili, siamo tutti uniti e connessi: siamo tutti più vicini e liberi, così come lo sono anche le informazioni.


domenica 31 maggio 2020

La Netiquette - STEP #21

Il Web ha dato ad ognuno di noi la possibilità di comunicare in modo pressoché illimitato: questa connessione virtuale ci permette di relazionarci, grazie ai mezzi informatici, con altre persone, conosciute o meno.
Simultaneamente allo sviluppo tecnologico, e dunque della possibilità crescente di interazione, si è affermata la necessità di regolarizzare questo spazio virtuale di scambio di informazioni. E' chiaro che il comportamento degli utenti in rete debba essere dettato dal buon senso: mai come oggi appare importante interrogarsi intorno al senso del nostro agire comunicativo.
Non è solo importante ciò che trasmettiamo, ma anche il modo in cui lo facciamo e dunque la nostra condotta nel Web. A questo proposito è significativo notare che la comunicazione in rete, fin dalle sue origini, ha sentito il bisogno di creare alcuni principi di buon comportamento definiti "netiquette", neologismo nato dalla fusione della parola inglese network con il termine francese étiquette.
Quella approvata dalla Registration Authority è un insieme di regole e norme in larga parte orientata alla buona educazione e al buon senso in rete, in alcune affermazioni si intravede il tentativo di definire un'etica della comunicazione ispirandosi a valori comuni che dovrebbero essere osservati da tutti: riflettere prima di una qualsiasi azione, rispettare la privacy altrui, cercare di essere chiari e precisi nella comunicazione.
Tuttavia è risaputo che questi presupposti vengano completamente disattesi nella pratica in moltissime situazioni, e il fenomeno dei media ha amplificato questa situazione.
L'origine degli studi dell'etica della comunicazione è legata al nome di Karl Otto Apel: il filosofo tedesco fonda la sua ricerca sulla necessità di costruire un'etica razionale universale e sul concetto chiave che ogni argomentazione implichi un insieme minimo di regole.

I princìpi espressi dalla netiquette e le regole di Apel sono importanti e potrebbero, se rispettati, garantire una buona qualità della comunicazione in rete. Scontano tuttavia il limite di essere poco conosciuti e di rappresentare una visione ritenuta probabilmente troppo formale.


Le norme di comportamento sul Web sono essenziali e dovrebbero basarsi sul rispetto delle libertà personali, sull'idea di responsabilità, sull'importanza dell'aspetto informativo e sul valore dell'ascolto.




                                                                                                                                                                                                           Karl-Otto Apel



Fonte:
https://it.wikipedia.org/wiki/Netiquette

Mappe Concettuali

Una mappa concettuale è un metodo semplice e schematico per poter trattare gli argomenti più disparati, può inoltre essere intesa come un vero e proprio grafo i cui nodi sono i concetti e gli archi le relazioni associative tra di essi.
Inizialmente occorre individuare due concetti importanti da cui partire, due idee inerenti all'argomento che vogliamo trattare; in un secondo momento aggiungiamo gli altri nodi con i relativi nessi. Da questa prima stesura verrà fuori una struttura gerarchica ad albero e per questo motivo è necessario trovare nuove relazioni al fine di ottenere una vera e propria rete. Una mappa concettuale deve essere essenziale e chiara da leggere: non possiamo infatti mettere troppi nodi o archi in quanto diventerebbe troppo complessa e articolata. Per questa ragione è consigliabile mantenere un numero di 7 concetti base (ovvero nodi) circa.
Il vero nucleo di un grafo non sono tanto i concetti ma piuttosto le relazioni tra di essi, ovvero la reale chiave di lettura della mappa: possiamo differenziare graficamente i nessi tra di loro facendoli risultare più o meno rilevanti. Grazie a questo metodo il lettore avrà sicuramente una comprensione più chiara, semplice ed efficace.

venerdì 29 maggio 2020

Connessione di idee in Leopardi - STEP #20

Giacomo Leopardi (1798 - 1837) nello Zibaldone, sua celebre opera, mette in evidenza l'importanza delle connessioni tra le idee: è essenziale avere un sistema, uno schema, per poter discorrere in modo adeguato. Le connessioni, e dunque le relazioni associative tra i concetti e le idee, si pongono come mezzi per rendere un discorso chiaro e ordinato, obiettivo perseguito dai filosofi.

"Mancare assolutamente di sistema (qualunque esso sia), è lo stesso che mancare di un ordine di una connessione d'idee, e quindi senza sistema, non vi può esser discorso sopra veruna cosa. Perciò quelli appunto che non discorrono, quelli mancano di sistema, o non ne hanno alcuno preciso. Ma il sistema, cioè la connessione e dipendenza delle idee, de' pensieri, delle riflessioni, delle opinioni, è il distintivo certo, e nel tempo stesso indispensabile del filosofo."
(17. Aprile 1821.)



Riferimenti: https://www.liberliber.it/online/autori/autori-l/giacomo-leopardi/pensieri-di-varia-filosofia-e-bella-letteratura/

giovedì 28 maggio 2020

La teoria dei sei gradi di separazione - STEP #19

Un mondo interamente connesso è da sempre spunto per pensieri utopici: l'idea che ognuno di noi sia in qualche modo collegabile a qualunque altro individuo è, al tempo stesso, affascinante e spaventosa. Questa concezione ci offre un nuovo punto di vista per osservare il mondo, ci dà una visione d'insieme e non possiamo fare a meno di pensare che in fondo il mondo non è così grande come pensiamo. A proposito di ciò, ci viene in aiuto la teoria dei sei gradi di separazione, secondo la quale ognuno può essere legato ad un altro attraverso una catena di conoscenze che passa tra cinque individui.
La prima formulazione della teoria non ha in realtà origine scientifica o statistica, ma si ritrova piuttosto in un racconto, intitolato "Catene", scritto nel 1929 dall'autore ungherese Frigyes Karinthy; questo concetto fu ripreso dal sociologo Duncan Watts nel libro "Six degrees: the science of a connected age". 
Questa ipotesi, che afferma che qualsiasi abitante della Terra è connesso con tutti gli altri da un massimo di sei relazioni personali, conclude dicendo che potremmo dunque arrivare a qualsiasi persona del pianeta tramite non più di cinque intermediari.
La teoria si basa sul fatto che il numero di persone conosciute cresce esponenzialmente quando cresce il numero di relazioni della catena: si basa dunque sui numeri.



mercoledì 27 maggio 2020

Pierre Lévy - STEP #18

Pierre Lévy (Tunisi, 1956) è un filosofo francese che studia l'impatto di internet sulla società, egli mette in evidenza come la rivoluzione della rete contribuisca all'utopia di un mondo più democratico, più trasparente, più informato e, in definitiva, più giusto.

"Un sistema di comunicazione modifica il nostro ambiente di "prossimità", le cose che prima apparivano lontane si avvicinano e rientrano all'interno del nostro spazio dell'esperienza.[...] Se si guarda come funziona il telefono, possiamo trovare un'altra tipologia d'esperienza: si crea una grande rete nella quale ci sono piccoli punti, piccoli nodi, e la particolarità di questa rete è che qualunque nodo può diventare immediatamente molto vicino a qualsiasi altro nodo. I nodi si riuniscono sempre due a due ed è uno spazio che funziona in questo modo, con una tipologia molto particolare degli spazi. [...] Internet crea un altro ulteriore spazio. La particolarità di questo mezzo è che integra tratti già appartenenti ad altri media.

Vorrei aggiungere un piccolo punto sul Web: in esso lo spazio culturale e letterario si è trasformato. Se prendiamo una biblioteca e guardiamo i collegamenti tra i diversi testi e i diversi libri, possiamo vedere che esistono: sono costituiti dalle bibliografie alla fine di ogni libro che rinviano ad altri libri. Esiste anche uno schedario della biblioteca, ma tutti questi collegamenti all'interno di una biblioteca sono dei legami virtuali, mentali. Il World Wide Web li rende reali. Partendo dal WWW qualsiasi documento fa parte di un immenso iper documento che si stende come un cuntinuum di testi. E' questo il grande ipertesto del WWW al quale ognuno può contribuire. Questo crea effettivamente non un concetto di spazio, ma uno spazio culturale, documentario o di messaggi radicalmente nuovo e,  a mio avviso, veramente interessante da sperimentare."
                                                                                                                                  Pierre Lévy

Così dichiarava il 27 luglio 1998 Pierre Lévy in un'intervista a "la Repubblica", auspicando l'avvento di una vera e propria cyberdemocrazia in grado di risolvere gran parte dei problemi sociali, antropologici e politici che affliggono, non solo il mondo globalizzato del Terzo Millennio, ma la stessa Umanità a partire dalla sua comparsa sul pianeta Terra. Tutto sarebbe dovuto avvenire grazie alla trasparenza e alla vorticosa circolazione delle informazioni in rete: la connessione è dunque essenziale.


Fonti:
https://www.repubblica.it/online/internet/mediamente/levy/levy.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Pierre_L%C3%A9vy

mercoledì 20 maggio 2020

Abbecedario - STEP #17

A - Arco
B - Bit
C - Connessione
D - Densità
E - Eulero
F - Figura
G - Geometria
I - Informatica
L - Linea
M - Mappa
N - Nodo
O - Orientamento
P - Ponte
Q - Quadrato
R - Relazione
S - Struttura
T - Teoria
U - Utopia
V - Vertice
Z - Zero

martedì 19 maggio 2020

Google Maps e la teoria dei grafi

Google Maps si basa su un algoritmo molto semplice ma incredibilmente efficace: l'algoritmo di Dijkstra. Esso prende il nome dal suo inventore, Edsger Dijkstra, uno dei fondatori pionieri dell'informatica moderna. 
Ecco come ebbe l'intuizione: era una mattina del 1956 e Dijkstra, che allora lavorava come programmatore al Centrum Wiskunde & Informatica (CWI) di Amsterdam, stava passeggiando con la sua fidanzata per fare un po' di shopping. Quando stanchi di camminare si sedettero a un tavolino di un caffè, lo scienziato olandese ebbe un'illuminazione: in soli 20 minuti, davanti a una tazza di caffè, progettò l'algoritmo che lo avrebbe fatto entrare nella storia dell'informatica.
Egli si servì di un grafo per descrivere la mappa della città: gli archi rappresentano le strade mentre i nodi sono gli incroci, ossia tutti i punti in cui è possibile scegliere quale strada prendere.
Grazie a questo modello, dato un punto di partenza e un punto di arrivo, all'interno del grafo stesso, l'algoritmo trova il "cammino minimo" che collega i due punti, ossia la sequenza di archi che minimizza il tempo stimato di percorrenza.



Fonte:



domenica 17 maggio 2020

Il club di Roma

Il club di Roma è un gruppo di scienziati, umanisti ed imprenditori accomunati dalla preoccupazione per la situazione mondiale e che, prendendo spunto dalle ricerche di Jay Forrester sulla dinamica dei sistemi, cerca di modellizzare il mondo intero nello sfruttamento delle risorse. Negli anni '70, sotto la direzione dell'italiano Aurelio Peccei sviluppano una serie di modelli che guardano al futuro e fanno proiezioni fino agli anni 2010/2020. Questi modelli prevedevano quasi la catastrofe mondiale, in realtà tutto questo non è accaduto e, dopo 30 anni, c'è stata la revisione di questi modelli ma l'importanza del lavoro del club di Roma è stata quella di porre sulla carta la necessità di costruire dei modelli non soltanto delle economie del mondo ma anche delle risorse.
Il modello denominato World 2 era il seguente:


venerdì 15 maggio 2020

Leonhard Euler - STEP #16




Leonhard Euler, conosciuto dalle nostre parti con il semplice cognome italianizzato Eulero, nacque a Basilea in Svizzera il 15Aprile del 1707. Il padre era un pastore protestante ed era amico di Johann Bernoulli, già all'epoca uno dei più famosi matematici di tutta Europa, e che avrebbe avuto una notevole influenza sulla formazione scientifica di Eulero. Egli infatti, seguì lezioni di matematica da Bernoulli, che era rimasto molto colpito dalle grandi capacità del suo allievo. Eulero pose le basi per la teoria dei grafi, ovvero la disciplina che si occupa del loro studio, ed è pertanto una figura emblematica nella storia e nello sviluppo di questi ultimi. Il primo testo che prende in considerazione i grafi come entità matematiche è proprio una pubblicazione di Eulero sui "Sette ponti di Konigsberg". Nel 1736 il matematico risolse il problema dei ponti di Konigsberg  mediante un grafo: si dimostrò essere un mezzo tramite cui trattare i problemi in maniera più schematica e di conseguenza più semplice. 


Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Eulero#Teoria_dei_grafi_e_topologia
https://www.matematicamente.it/storia/Lenzi-Ponti_Eulero.pdf



I ponti di Konigsberg


La teoria dei grafi, l'impalcatura matematica dietro la scienza delle reti, affonda le proprie radici nel lontano 1735 a Konigsberg, capitale della Prussia orientale, una fiorente città mercantile del suo tempo con una particolare geometria. Il commercio sostenuto dalla sua flotta permise ai funzionari della città di costruire sette ponti attraverso il fiume Pregel che circondava la città. Cinque di questi collegavano alla terraferma l'elegante isola di Kneiphof, intrappolata tra i due rami del Pregel. Questa peculiare disposizione ha dato vita a un quiz contemporaneo: si può attraversare tutti e sette i ponti senza passare due volte sullo stesso? Nonostante molti tentativi, nessuno riuscì a trovare un simile percorso. Il problema rimase irrisolto fino al 1735, quando Leonhard Euler, un matematico svizzero, offrì una rigorosa dimostrazione matematica della non esistenza di tale percorso.




Egli decise di schematizzare il problema rappresentandolo mediante un grafo: i nodi rappresentavano i lembi di terra mentre gli archi raffiguravano i ponti. Quindi Eulero fece una semplice osservazione: se c'è un percorso che attraversa tutti i ponti, ma mai lo stesso ponte due volte, vuol dire che i nodi con un numero dispari di collegamenti devono essere il punto iniziale o finale di questo percorso. Infatti, se si arriva a un nodo con un numero dispari di archi, è possibile che non si disponga di alcun collegamento ancora inutilizzato per poterlo lasciare. Il grafico di Konigsberg aveva quattro nodi con un numero dispari di collegamenti, quindi nessun percorso poteva soddisfare il problema.

Fu la prima volta in cui un grafo venne utilizzato per risolvere un problema matematico.


giovedì 14 maggio 2020

Il lato oscuro della rete - STEP #15

Le reti telematiche, nelle loro diverse configurazioni, sono lo strumento della nuova rivoluzione tecnologica che ha trasformato e trasformerà l'economia mondiale e la vita quotidiana. Internet è la rete per eccellenza, un sistema in cui lo spazio reale e virtuale si sovrappongono, si integrano e spesso si confondono, dando luogo ad un sistema di interazione e comunicazione complesso e articolato.
In questo mondo iper-connesso ognuno di noi è ormai uno dei nodi di un'immensa rete di individui tutti collegati tra loro: la rete, oggettivamente parlando, è eticamente neutra, non è né un bene né un male, è un mezzo a nostra disposizione, ed è l'uso buono o cattivo che ne fa l'uomo di libero arbitrio, che la può rendere strumento di civiltà o di regressione.
L'analisi della criticità di questo mezzo, nei limiti dello sviluppo, deriva dall'osservazione generale della "datificazione" delle nostre vite: le nostre abitudini, i nostri spostamenti, ciò che scriviamo sui social network. Al giorno d'oggi ogni nostra azione è potenzialmente rintracciabile e convertibile in dati: questo fenomeno viene definito da numerosi studiosi come "quantified self" (io quantificato).
Ecco svelato il paradosso tecnologico: da una parte l'inquietante consapevolezza di essere costantemente "quantificati" e "datificati", il progresso tecnologico infatti non deve entrare in conflitto con il rispetto della persona e la sicurezza dei dati personali; dall'altra l'enorme potenzialità della rete e la sua grandissima utilità, di cui ormai non possiamo più fare a meno.




Fonti:
http://www.marketrevolution.it/quantified-self-wearable-technology/
https://diagnostiche.campusnet.unito.it/att/RETI_TELEMATICHE2.pdf




giovedì 7 maggio 2020

Il piano di Milano per favorire l'uso della bici - STEP #14

A Milano, una delle città più inquinate dell'Europa occidentale nonché una delle più colpite dal coronavirus, la situazione è critica: con l'allentamento delle restrizioni si teme che saranno molto più numerosi i cittadini che inizieranno a spostarsi con mezzi privati, diffidando di quelli pubblici per paura del contagio, e questo causerebbe un ulteriore incremento dell'inquinamento rispetti ai livelli precedenti.  Per questa ragione, il comune ha da poco annunciato che intende realizzare, entro settembre, 23 chilometri di nuovi percorsi ciclabili e altri 12 entro la fine del 2020, in modo da favorire uno spostamento sostenibile e offrire un'alternativa ai mezzi pubblici.



Mappa attuale delle piste ciclabili a Milano


La mappa delle piste ciclabili attuali presenta una serie di linee sconnesse e poco collegate tra loro: i ciclisti sono spesso costretti a procedere a zigzag fra tratti riservati, strade e marciapiedi, particolare che disincentiva l'utilizzo della bicicletta da parte dei cittadini.

La metodologia con cui verranno realizzati i nuovi percorsi ciclabili è detta urbanistica tattica: è nata alcuni decenni fa da alcuni gruppi di attivisti con l'obiettivo di favorire una mobilità più sostenibile, ma in Italia è ancora una discreta novità.
L'intento è quello di creare una rete continua che incentivi i cittadini a spostarsi con questo mezzo alternativo in sicurezza. Il percorso, non a caso, ricalca quello della metropolitana.

Fonte:
https://www.ilpost.it/2020/04/29/milano-piste-ciclabili-coronavirus/

mercoledì 6 maggio 2020

Grafi informatici - STEP #13

Il concetto di grafo trova interessanti applicazioni nel campo dell'informatica: è infatti un oggetto discreto che permette di schematizzare una grande varietà di situazioni e di processi e ne consente l'analisi in termini quantitativi e algoritmici.

Nel campo dell'informatica, un esempio concreto in cui questo strumento si pone come mezzo per semplificare dei problemi, sono sicuramente i flow-chart, ovvero formalismi usati per rappresentare algoritmi e definibili mediante grafi (orientati). In questo caso i nodi sono blocchi di istruzioni (che si differenziano per la loro forma), mentre gli archi rappresentano i possibili flussi di esecuzione.
Un grafo informatico contiene:

  • un blocco iniziale
  • un blocco finale
  • un numero finito di blocchi di azione
  • un numero finito di blocchi di controllo
Per ogni flow-chart valgono le seguenti condizioni:
  1. Ciascun blocco di azione ha una freccia entrante ed una uscente.
  2. Ciascun blocco di controllo ha una freccia entrante e due uscenti.
  3. Ciascuna freccia entra in un blocco oppure si inserisce in un'altra freccia.
  4. Ciascun blocco è raggiungibile dal blocco iniziale.
  5. Il blocco finale è raggiungibile dal blocco iniziale.
Più in generale, possiamo supporre che ciascun nodo del grafo sia il supporto di un dato e che ciascun lato dello stesso grafo sia la rappresentazione di una relazione esistente tra i dati contenuti nei nodi che si trovano alle estremità del lato stesso. Da questo punto di vista, un grafo informatico può essere visto come la rappresentazione di una particolare struttura astratta di dati.


Fonte:
https://www.liceotosi.edu.it/inote/wp-content/uploads/sites/18/2018/06/01_Algoritmi_03_Rappresentazione-degli-algoritmi.pdf

giovedì 30 aprile 2020

Il foglio-mondo di Peirce - STEP #12

Foglio-mondo è un'espressione di Charles Sanders Peirce, matematico, filosofo, semiologo statunitense vissuto tra il 1839 e il 1914. 

anche la più semplice delle inferenze comporta, ha dentro di sé, una filosofia dell’universo

Ecco una sua celebre frase alla base della sua filosofia. E' una frase dalla portata straordinaria; vuole essenzialmente dire che anche il più semplice grafo comporta una filosofia dell'universo. Con il termine "grafo", Peirce intende anche solo il più semplice gesto, traccia, segno: tutti hanno, implicitamente o meno, un senso cosmico, un significato. Dal punto di vista del filosofo, non c'è incisione, non c'è grafo, non c'è traccia, che non stabilisca subito delle coordinate, che non dica subito qua e là e dunque dia delle informazioni di tipo quantitativo sulla realtà di quel segno, o come diceva Kant, che non dica subito destra e sinistra, che non stabilisca un orientamento, una mappa.
Lo studio di Peirce riguardava anche il grande tema dei grafi esistenziali che lui trattò con estrema precisione. I grafi esistenziali sono quei segni, quei tratti, che noi concretamente tracciamo su una pagina, e proprio questi segni determinano l'esistenza del mondo che appare in quella pagina, la realtà di quel singolo pezzo di carta. E allora: ogni foglio un mondo.
Se prendo un foglio bianco e traccio un segno, il mio disegno è già un grafo esistenziale, già dice qualcosa del mondo, o meglio, mostra il mondo nella sua particolarità, nella particolarità e unicità della sua scrittura.
Scrivere un foglio-mondo, a detta di Peirce, è mostrare, o meglio creare, una filosofia dell'universo, la quale richiede di essere resa esplicita. E ciò vuol dire che la devo trasferire in un altro foglio-mondo: si deve replicare il mondo in un'infinità di fogli-mondo, queste è l'idea di Peirce.



Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Charles_Sanders_Peirce
https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=k71DkWRRyyU&feature=emb_title

lunedì 27 aprile 2020

Distanti ma connessi - STEP #11

In questo periodo storico, tanto complicato quanto unico, una parola è ricorrente e sulla bocca di tutti: distanziamento sociale. Sembra essere il concetto chiave che, per il momento, si propone come unica arma di fronte a questo nemico invisibile. L'uomo è per definizione un essere sociale, per questo motivo sentiamo la necessità di riunirci e, adesso più che mai, patiamo questo isolamento che è necessario certo, ma comporta dei sacrifici per ciascuno di noi. Fortunatamente viviamo nel 2020 e, grazie alla tecnologia, la separazione dev'essere solo fisica: possiamo infatti rimanere connessi per mezzo di tutti gli strumenti a nostra disposizione. Ecco che il mondo sta andando avanti grazie ad una rete invisibile e virtuale che ci tiene al contempo distanti ma uniti. 




Wuhan, 23 marzo 2020
Operai della Dongfeng Honda mangiano a distanza di sicurezza

Immagine tratta da Internazionale

Riferimenti: